La tappa
di oggi si snoda fra castelli e declivi coltivati, attraverso la bassa Valle di
Non.
Dalla
piazza di Sporminore, proprio di
fronte alla chiesa dell’Addolorata, scendiamo per via Fiori, uscendo ben presto
dal centro abitato ed immergendoci fra i meleti. Seguiamo una stradina agricola
prima asfaltata e poi sterrata, ritrovando la valle dello Sporeggio.
Il
percorso è piacevole e in lieve discesa fino a Maso Milano. Poco oltre, camminiamo per un breve tratto lungo il
passaggio pedonale a fianco della statale, per attraversarla in località Crescino, nei pressi della Stazione
della Ferrovia Trento-Malè.
Proprio
dall’antica stazione, parte il percorso naturalistico fluviale “Biotopo della Rocchetta”: seguiamo il
sentiero guidato fino ad uscire nuovamente sulla statale, nei pressi di una
cava.
Il tratto successivo è obbligato,
per circa un chilometro sulla stradina asfaltata parallela alla statale, quindi
per altri 800 metri lungo il transito pedonale della stessa, fino al bivio per
la Stazione di Denno, che
raggiungiamo lasciando la via trafficata e prendendo a destra. Appena oltre la
stazione, saliamo al ponte sul Fiume Noce, che attraversiamo per raggiungere la
località di Moncovo.
Saliamo
lungo la stradina interpoderale, nuovamente fra i meleti, fino alla provinciale
del Rinassico, poco trafficata, girando a sinistra la seguiamo per circa 500 metri, fino al bivio per Vigo di Ton.
Evitiamo l’abitato prendendo subito il viottolo a sinistra che ci conduce
direttamente all’imponente ma elegante maniero di Castel Thun.
Dimora dei Conti Thun fin dal medioevo, è ora
proprietà della Provincia di Trento che, dopo un lungo ed attento lavoro di
restauro, lo ha aperto al pubblico nel 2010: interessantissima la visita, per
la struttura ma soprattutto per i ricchi arredi.
Il nostro
cammino gira tutto attorno al castello, per dirigersi verso la minuscola
frazione di Nosino, dove possiamo
ammirare l’antica croce in ferro battuto, e quindi scendere nella valle del Rio
Pongaiola, che in tempi non lontani alimentava alcuni mulini e una
fucina, di cui esistono ancora tracce e ruderi.
Risaliamo
la valletta e giungiamo a Dardine: assolutamente d’obbligo la visita alla
trecentesca chiesa di San Marcello, per i preziosi affreschi che ne
arricchiscono l’interno e per la pala che decora l’altare maggiore, datata
1492.
Lasciata
Dardine, ci dirigiamo, seguendo stradine
interpoderali fra i meleti e carrarecce
nel rado bosco, verso Tuennetto, Torra e Vion; poco dopo quest’ultimo
abitato sbuchiamo sulla strada provinciale, la seguiamo scendendo a sinistra
per un centinaio di metri, per poi risalire a destra in direzione di Coredo.
Seguendo
la strada, asfaltata ma poco trafficata e ombrosa, passiamo davanti a Castel Bragher che, dall’antico mastio
del 1200, si è nei secoli ampliato di edifici residenziali ed altre torri, fino
ad occupare l’intera collina.
Continuamo
a salire, fino a giungere al soleggiato altipiano della Predaia ed al paese di Coredo, che offre interessanti spunti
di visita, fra cui il Castello, il
Palazzo Nero (di proprietà privata e quindi visibili solo dall’esterno) e Casa
Marta, che ospita il Museo della Cultura Contadina e dei Costumi Popolari.
INFORMAZIONI
PRATICHE:
INFORMAZIONI TURISTICHE:
- DOVE ALLOGGIARE: Alberghi, pensioni, B&B o agritur nei pressi di Ton e a Coredo.
- DOVE MANGIARE: ristoranti a Maso Milano e quindi a Coredo, nel tratto intermedio ci sono pochi punti di ristoro; numerose le fontane
INFORMAZIONI TURISTICHE: